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Vitalogy è il terzo album in studio dei Pearl Jam, uscito nel 1994.
Inevitabilmente influenzato dagli avvenimenti del periodo, morte di Kurt Cobain su tutto (la ballata blues Immortality, nonostante Vedder abbia sempre negato espliciti riferimenti, sembra riferirsi in più passaggi alla vicenda del leader dei Nirvana), l’album presenta pezzi più crudi che in passato e giunge in un momento in cui la band dimostra un perfetto equilibrio tra la rabbia dei primi album e un’inevitabile maturazione espressiva.
Caratterizzato da dolci ballate come Nothingman, da brani classici e melodici (Betterman), per passare a pezzi punk e rockeggianti (Last Exit, Whipping, Corduroy, Spin the Black Circle, quest’ultima un omaggio al vinile al quale la band è particolarmente legata), presenta anche un paio di brani quasi psichedelici (Bugs, Stupid mop), i quali contribuiscono a rendere l’atmosfera particolarmente cupa e straniante. Il suono della band si arricchisce poi di nuove idee, come il trip psicotico di Not for You o la nenia arida di Tremor Christ, uno dei momenti più intensi e catartici della carriera della band.
Doppio, Gatefold, 180 gr
Tracklist:
A1 Last Exit
A2 Spin The Black Circle
A3 Not For You
A4 Tremor Christ
B1 Nothingman
B2 Whipping
B3 Pry, To
B4 Corduroy
C1 Bugs
C2 Satan’s Bed
C3 Better Man
C4 Aye Davanita
D1 Immortality
D2 Hey Foxymophandlemama, That’s Me