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The Wall è l’undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato nel 1979.
Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi causati dalla morte del padre, dalla madre iperprotettiva, dagli insegnanti autoritari e dai tradimenti della moglie, arriva a costruirsi metaforicamente un muro per isolarsi dal resto del mondo.
Fu l’album più venduto negli Stati Uniti nel 1980, divenendo uno degli album doppi più venduti nella storia ed è stato inoltre posizionato all’87º posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone.
Le canzoni dell’album sono collegate da parti parlate di pochi secondi con rumori di fondo legati al testo dei brani come un insegnante che urla in una classe o un elicottero o esplosioni che rievocano scene di guerra.
La trama del concept:
Pink è un artista che, anche a causa dei tragici avvenimenti della propria esistenza come la morte del padre in guerra durante i suoi primi mesi di vita, la disumanizzante spersonalizzazione della scuola, l’iperprotettività della madre, l’alienante vita da rockstar, il divorzio dalla moglie, si chiude in se stesso, dietro un metaforico muro. Dopo un’introduzione sull’infanzia e la prima giovinezza del protagonista (disco 1 – lato A), Pink, ormai divenuto una celebre rockstar, comincia ad analizzare il suo difficile rapporto con la madre e i fan (disco 1 – lato B). Intanto, il legame tra Pink e la moglie si è ormai incrinato a causa della loro reciproca incomunicabilità. Si chiude quindi il muro col quale Pink cerca di proteggersi dalla vita, restando solo più che mai. Chiuso in un paranoico isolamento, Pink è in balia dei propri produttori, che lo salvano da un’overdose solo al fine di sbatterlo su un palco (Comfortably Numb) per il suo ennesimo concerto, immaginato da Waters come causa e prodotto di una forte massificazione giovanile: la perdita di identità delle masse degli adolescenti è determinata e sfruttata anche dal sistema delle rock star, il cui seguito acritico ricorda l’adesione del popolo ai regimi autoritari fascisti. Pink capisce che potrà vincere la propria solitudine in un solo modo: deve analizzare la propria vita. Così si apre un processo mentale (The Trial), con tanto di accusa, giudice e testimoni a carico (il maestro, la moglie e la madre), il cui esito è immaginato da Pink come una sentenza che lo condanna ad abbattere il muro, eliminando le proprie difese integrandosi con il resto dell’umanità. Il doppio album si chiude con la ballata Outside the Wall in cui Waters spiega come sia difficile rimanere sempre sani di mente.